Serie D – Ieri a Riano, contro la Nuova Lazio, a 3 minuti dalla fine del terzo quarto, la Dinamo era virtualmente retrocessa; il punteggio era 43-28, e i nostri ragazzi non riuscivano ad entrare in ritmo, ne’ in attacco ne’ in difesa. Poi qualcosa e’ cambiato… l’ingresso in campo di Edoardo Clavarino ha letteralmente acceso la miccia di una rabbia agonistica fin li’ inesistente, i nostri si sono improvvisamente sbloccati, e in soli 13 minuti hanno segnato piu’ del doppio dei punti che fino a quel momento avevano realizzato (33, per un totale finale di 61), ma soprattutto ne hanno subiti solo altri 15 (facendo fermare i laziali a 58).
La posta in gioco era molto alta, si affrontavano due squadre a 0 punti nella classifica di questo girone eliminatorio, ed entrambe erano consapevoli che la partita era l’ultima chance per cercare di evitare la finale per non retrocedere del prossimo maggio. La partita, come normale in questi casi, c’era da aspettarselo che non sarebbe stata bella, ma la cosa sconcertante e’ stato l’approccio alla gara di alcuni ragazzi ladispolani, poco determinato, poco incisivo, poco grintoso… tutto troppo poco.
E’ vero che la squadra sta giocando in condizioni emergenziali, ma se Clavarino con un pollice rotto e’ il miglior marcatore e Riccardo Fois stoico su una gamba sola e’ il miglior difensore (insieme ad un Bernini che ieri nei 5 minuti finali e’ sembrato letteralmente indemoniato), qualcosa non funziona. Del resto se in 20 minuti si fanno solo 5 falli e gli avversari invece ne fanno 11, vuol dire innanzitutto che gli arbitri fischiano, e quindi poi questo puo’ significare semplicemente che la squadra in difesa non applica pressione, che aspetta sempre di vedere troppo passivamente quello che succede nella propria meta’ campo per poi provare a fare qualcosa in attacco… e se questa e’ una cosa che non va mai bene, in partite come questa, da dentro o fuori, e’ letale, anche perche’ l’attacco e’ sempre figlio della difesa, difesa moscia significa attacco moscio, dove ci si accontenta delle soluzioni che sembrano le piu’ semplici, per esempio tiri dalla lunga/media distanza senza far girare la palla, senza ritmo, oppure presi magari dalle frustrazione si tentano improbabili e forzate entrate 1 contro tutti. Il problema vero pero’, l’elefante al centro della stanza, non e’ sbagliare i tiri, non e’ sbagliare i passaggi, non e’ sbagliare le scelte, il problema vero e’ non difendere, non vedere le 5 persone che sono in campo difendere tutte con l’aggressivita’ e la voglia necessaria per cercare di recuperare quella stramaledetta palla in mano agli avversari. Non e’ poi certo un caso se i giocatori con piu’ attitudine in questo sono quasi sempre tra quelli che alla fine fanno piu’ falli (ieri per esempio Bernini 4, Moretti e Clavarino 3); i falli sono una componente del gioco, importanti come i punti segnati, o i rimbalzi, o gli assist… fare fallo significa aver rischiato, aver provato a fare qualcosa, essersi assunti una responsabilita’.
Per 27 minuti la Dinamo ha rischiato di retrocedere, le porte del baratro (sportivo) erano spalancate, poi le cose sono cambiate, perche’ il carattere e il cuore Dinamo sono venuti fuori. Ora speriamo che mercoledi prossimo, 2 Aprile, al PalaSorbo alle 20:30, si riparta dagli ultimi 13 minuti di ieri; vincere contro Pontinia significherebbe tantissimo, forse tutto. Ogni singolo giocatore e’ chiamato a dare il massimo, prima in difesa e poi in attacco.
Nuova Lazio Pallacanestro 58 – Sanitaria 2021 Dinamo Ladispoli 61
Parziali: 19-13 / 13-10 / 11-16 / 15-22
Sanitaria 2021 Dinamo Ladispoli: Parmesan ne, Fois, Bernini 5, Berti ne, Bucci ne, Moretti 7, Clavarino 29, Pasquinelli 5, Paone ne, Lato 8, Medici 7
