Fino al 24 Novembre la Pallacanestro Dinamo sospende tutte le attivita’ sportive al chiuso.
La Dinamo ha sempre messo al primo posto della propria attivita’ la sicurezza e la tutela della salute dei propri iscritti, ha sempre agito nel rispetto delle norme, ha sanificato e ottenuto il certificato di sanificazione delle palestre in concessione da parte di ditta specializzata, ha redatto ex-novo il Documento di Valutazione dei Rischi con particolare attenzione al rischio biologico, ha sempre rispettato i protocolli normativi di legge e della Federazione Italiana Pallacanestro, non ha mai riscontrato alcun caso di positivita’ al Covid tra i propri tesserati, ha sempre osservato principi di massima cautela in tutte le azioni svolte, ha chiesto e ottenuto massima collaborazione dai propri iscritti e dalle loro famiglie che si sono sempre prestate a fornire tempestivamente copia di certificati medici e/o dei test antigenici rapidi quando necessario….
Nonostante tutto cio’, da oggi e fino al 24 Novembre si e’ costretti a sospendere tutte le attivita’ sportive relative a Basket e MiniBasket svolte al chiuso.
Detto questo, ora ci venga consentita un’amara riflessione di tipo personale: non siamo scienziati, medici, virologi, politici, o altre categorie di persone che stanno ore e ore in tv (forse troppe)…. ma secondo noi consentire le attivita’ sportive avrebbe aiutato a contenere il propagarsi del virus.
Non ne facciamo una questione medica (lo sport rende piu’ sani, aiuta le difese immunitarie, etc.), tralasciamo gli aspetti di sanificazione e igienizzazione cui si e’ tenuti, neanche banalizziamo dicendo che le palestre (e le piscine, cosi come teatri e cinema…) sono (sarebbero stati) “luoghi sicuri” molto piu’ di quanto possano esserlo autobus, treni, forse aerei, etc., diciamo solo che chi andava in palestra (o in piscina) fino a ieri era controllato (misurazione febbre, anamnesi settimanale, test sierologici rapidi prima delle partite…) e tracciato; un eventuale positivo o uno che avesse mostrato o dichiarato sintomi sarebbe stato rilevato e si sarebbe arrivati rapidamente a isolare tutto il gruppo squadra che avesse avuto contatti con quella persona.
Le palestre in questo hanno funzionato molto meglio delle App (per le quali non sono neanche stati definiti processi e procedure per renderle efficaci) o dei Tracing manuali fatti da personale ASL (iper impegnato) su base intervista (rapida e sommaria) del positivo (che magari in quel momento neanche riesce a ricordare con chi e’ stato in contatto).
Finche’ non si trova una cura (o un vaccino) la misura migliore per il contenimento dei possibili effetti negativi del virus e’ che le persone positive e i loro contatti stretti siano isolate; le palestre (le piscine… le scuole!) in questo sono state e avrebbero continuato ad essere degli ottimi “strumenti” operativi per poter procedere con eventuali isolamenti mirati e circoscritti.
Qualcuno ci ha detto: se un positivo non frequenta la palestra non infetta altre persone; giusto, o meglio, sbagliato. Non infetterebbe le persone che frequentano la palestra, in palestra, ma magari le infetterebbe fuori perche’ sono le stesse con le quali va a prendersi un caffe (solo fino alle 18 pero’!!) o ci va a fare la spesa o magari ci fa i compiti e va a scuola insieme (anche se in questo caso, per quanto detto prima, almeno qualcuno se ne accorgerebbe) oppure ne infetterebbe altre 100 con le quali viaggia su un autobus o un treno super affollato (e non si sa quanto igienizzato e sanificato)…!!
Continueremo a rispettare le regole, quali che siano, siamo gente di sport e siamo abituati a farlo, ma…. arbitro che stai a fischia’???